Allergie e arte terapia
Uno dei miei propositi per il 2016 è quella di vivere con serenità le mie allergie. Questo vuol dire accettarle per come vengono – nella speranza che non vengano – e di gestire la vita di tutti i giori con meno stress possibile, visto che quest’ultimo peggiora nel complesso il rendimento del mio sistema immunitario speciale. Chi mi legge qui nel mio giardino d’inverno virtuale non pensi che nella vita di tutti i giorni sia molto diversa. Proprio perché il tema dello stress mi accompagna anche nelle chiacchiere fuori dal web un’amica mi ha fatto un bel pensiero per Natale.
Mi ha regalato Il libro dei sogni edito da Macro C’arte nel 2015. E’ stato un dono che aveva due intenti (tre, per la verità, visto che si trattava del regalo di Natale).
Il primo era quello di regalarmi un sogno. Avevamo parlato da poco di quelle che erano le mie aspirazioni personali e professionali (che poi nel mio caso è una fatica scinderle). Un sogno per natura – o comunque per me – viene idealizzato e, forse, rimane tale perché viene visto come una cosa difficilmente realizzabile e lontana da conquistare. La mia amica mi ha detto che piccoli sogni quotidiani sono altrettanto belli e realizzabili e soprattutto migliorano il nostro umore senza aspettare di afferrare la luna in un tempo remoto.
In secondo luogo la mia amica crede nell’utilizzo dell’arte terapia o “Art Therapy”. Pare che sia una delle arti più antiche nella storia tornata di moda negli ultimi tempi. Può essere vissuta come un rifugio creativo dove rigenerarsi e ritrovare il proprio centro (e non pensare ai problemi quotidiani). Si tratta di un libro raffinato da colorare e utile per rilassarsi. La verità è che le immagini sono talmente belle che all’inizio ho temuto di rovinarlo, cominciando ad usarlo.
Nel weekend ho deciso di mettere da parte le mie paure e ho iniziato a usare i colori a matita. La cosa bella è che non appena ho iniziato a usare i pastelli mi è sfuggito il tempo, perché ero talmente concentrata sui disegni da perdermi tra quelle pagine. Direi che la prova anti-stress l’ha superata alla grande.
Che ve ne pare? E voi, riuscite a regalarvi piccoli sogni quotidiani?