Ben arrivati nel mio giardino d’inverno. E’ qui che mi racconto (anche a me stessa, veramente) come sto vivendo questo nuovo (?) periodo in equilibrio con le allergie. Dopo anni in cui le gestivo con una certa facilità, sono ritornata alle origini.
Sabato per esempio ho accompagnato le bambine ad una festa di compleanno.
Da più di una settimana vivo con una certa ansia, visto quello che è successo la settimana scorsa. Sono a dieta strettissima e senza troppe difficoltà.
Se ho paura, prevale quella alla voglia di assaggiare qualcosa di nuovo.
Sabato stavo bene.
Il compleanno era organizzato in una struttura del centro storico. Bambini, moquette, tappeti, giochi, mamme e tanti dolci. E’ imbarazzante andare a una festa e bere rigorosamente acqua, così ho provato ad assaggiare un biscotto alla crema.
Quella leggera tossetta che mi accompagna da un po’, dovuta a uno strano prurito in gola, ha cominciato a farsi sentire con maggiore insistenza, non appena ho mandato giù il prelibato boccone.
E’ stato un attimo e non ho avuto dubbi: per fortuna avevo con me il cortisone da sciogliere sotto la lingua.
Al rientro a casa mio marito era più in allarme di me.
Ho pensato e analizzato con lui la causa.
Per me era sicuramente il pasticcino, visti i tempi brevissimi di reazione tra il momento in cui l’ho assaggiato e, subito dopo, la sensazione di gola che si stringe.
Secondo mio marito invece potrebbe essere stata una coincidenza il fatto di aver mangiato il biscotto e che invece la causa sia stata l’alternaria. Gli ambienti chiusi e umidi del centro in giorni di nebbia e di pioggia potrebbero avermi semplicemente dato il colpo di grazia.
La mattina successiva mi sono svegliata alle 5 con un potentissimo mal di testa da non trovare sollievo con nulla (che poi la mia ricerca di anti-dolorifici si ferma al paracetamolo, essendo allergica ai FANS e non potendo assumere altro), effetto collaterale delle mie reazioni allergiche.
Con la seconda dose di cortisone e le mie gocce omeopatiche sono riuscita a ristabilirmi per il dopo-pranzo.
In realtà mi sono dovuta fare forza, visto che nel pomeriggio avevo un altro compleanno.
Ad avere qualche remora eravamo in due, visto che si trattava di andare in una casa in collina, aperta pochi mesi all’anno. Se l’ipotesi alternaria fosse plausibile, forse non era il caso di esporsi di nuovo.
Tuttavia se non ci fossi andata, l’avrebbe vinta l’allergia e i miei timori che stanno regredendo di una decina d’anni.
Una bella spinta me l’ha dato il libro di cui ho scritto qualche tempo fa perché si è dimostrato utile sul piano psicologico.
Alla festa ci sono andata. Ho bevuto solo acqua, ma al compleanno c’erano così tante persone che nessuno se ne è accorto (mi auguro, soprattutto per cortesia nei confronti della padrona di casa).
La settimana è cominciata meglio. Assumo il Ribes nigrum tutti i giorni e nonostante dopo il cortisone mi senta sempre un po’ acciaccata, complessivamente da ieri mi sento meglio.