Farina integraleLa settimana scorsa vi ho dato appuntamento per continuare a raccontarvi del mio check up allergologico completo. Sì, sembra una soap opera, me ne rendo conto da sola, ma cosa posso farci ;)?
Dopo il 2000, anno in cui mi avevano diagnosticato il cocktail di allergie con cui avrei convissuto, ho sempre fatto solo controlli specifici e mirati. I Prick per inalanti sono stati i test più numerosi nel tempo ed eseguiti in occasione di ogni cambio di terapia (immunoterapia per iniezione e sublinguale).
Ho fatto il Patch test una sola volta e me lo ricordo ancora come un supplizio della lunghezza di 72 ore (pari a quattro giorni). Sedici anni non sono bastati a farmelo dimenticare e quindi quando la mia allergologa al temine del nostro primo incontro mi ha consigliato di rifarlo, sono andata in fibrillazione. La mia allergologa è di “razza tosta” e mi ha detto di non farla tanto lunga. Era necessario.
Memore dei miei trascorsi con l’esame che avrei iniziato a fare il lunedì ho avvisato con largo anticipo (veramente il weekend precedente…) la mia famiglia che per qualche giorno sarei stata particolarmente irritabile. Quattro cerotti che nascondevano un numero consistente di sostanze alle quali sarei potuta essere allergica a contatto sulla mia schiena non facevano presagire niente di buono. I bambini sono stati stupendi: curiosi come gatti, non potevano credere alla quantità di cerotto che avessi applicato sulla schiena. Il lunedì mattina ho chiesto alla dottoressa quale limite di sopportazione avrei dovuto considerare accettabile. Le ho fatto pena e mi ha detto che se vedevo che “buttava male” invece del mercoledì avremmo potuto aggiornarci per telefono già il martedì e anticipare di un giorno lo “scartocciamento”.
La colla dei cerotti è fastidiosa per natura, ma distinguere dove mi prudeva la schiena per quella o per altro non è stato facile. I bambini mi massaggiavano la schiena con delicatezza per darmi un po’ di sollievo e così sono arrivata al mercoledì (non volevo tornare prima dall’allergologa, per principio!) a togliere tutto lo scotch.
A distanza di tre giorni, anche in questo caso, pensavo peggio (in realtà la mia allergologa sperava in qualcosa di meglio…): sono ancora fortemente reattiva al nichel (per fortuna solo a quello). Il bozzo in corrispondenza del nichel lo confermava già dopo 36 ore, tanto che il medico mi ha messo immediatamente una crema cortisonica solo sul punto in cui non c’era bisogno di aspettare le 72 ore per averne la certezza.
Il giovedì la specialista ha confermato la mia allergia al nichel e – per fortuna – a nient’altro.
Mi sono illusa (ma solo per un attimo) in un miglioramento quando la dottoressa compilando la mia scheda invece di un quadruplo ++++ accanto al nichel, ha aggiunto solo tre crocette +++.
– Potrei metterne venti… – ci ha tenuto a precisare l’allergologa – La sostanza non cambia! La tua allergia al nichel è rimasta invariata. E pensare che ci contavo. La ragazza che è uscita prima di te è guarita…
– Come ha fatto? Cosa ha fatto… – ho chiesto io, quasi sentendomi in colpa per non essere guarita.
– La dieta. Solo la dieta… – mi sono accorta in quel momento che, a dispetto del suo carattere, era avvilita anche la mia dottoressa quanto me.
Il nuovo elenco di alimenti da evitare (aggiornato rispetto quello che mi aveva consegnato nel 2000) prevede:
-cibi in scatola
-cacao e cioccolato
-liquirizia
-nocciole e frutta secca
-lenticchie
-fagioli
-ostriche
-mais
-asparagi
-pomodori
-piselli
-funghi
-cipolla
-cavoli
-lattuga
-spinaci
-carote
-aringhe
-uva
-pere
-margarina
-lievito in polvere
-rabarbaro
-tè
-vino
-farina integrale
Gli alimenti permessi in piccole quantità sono:
-farina di grano
-riso
-frutta
-patata
-cetriolo
-caffè
-birra
-marmellata
Restano confermati gli alimenti permessi:
-carne
-pesce
-uova
-latte
-yogurt
-burro
-formaggi
-ceci
Di nuovo la terapia consigliata è, oltre alla profilassi per il nichel per il contatto e la dieta per la parte sistemica, di ricorrere al bisogno all’antistaminico.
Se siete curiosi su come è andata a finire, vi aspetto ancora con la terza parte la settimana prossima (la prima parte la trovate qui).