Tendenzialmente tutte le verdure contengono nichel, purtroppo.

Qui vi faccio una fotografia degli ortaggi e verdure a più basso contenuto di nichel che posso consumare io. Come sempre non scrivo mai di prodotti o alimenti che non abbia testato in prima persona. E tenete sempre presente che ognuno di noi è assolutamente unico e ciò che potrebbe andare bene per me, potrebbe non andare bene per voi e viceversa, nonostante tutta la letteratura in materia dica il contrario.

Per 16 anni (dal 2000 al 2016) non ne ho potuti mangiare. La mia tristissima dieta potete infatti leggerla in un mio vecchio post del 2013.

La situazione aggiornata e decisamente migliorata risale al 2016 appunto. Ecco infatti la mia dieta attuale.

Da qualche anno ho inserito le zucchine, i cetrioli, qualche patata, i finocchi senza problemi.

Tra gli altri ortaggi consigliati in quantità limitate ci sarebbero anche i cavoli, che io non ho mai avuto il coraggio di inserire.

Parente stretta delle zucchine, ci sarebbe la zucca, ma a me ha dato reazione quindi non riproverò a mangiarla.

Vi consiglio sempre di testare le vostre reazioni. Assaggiate qualcosa e verificate se entro 72 ore avete dei sintomi legati al nichel.

C’è chi tollera la valeriana (io la mangio saltuariamente).

Sono finita al pronto soccorso per del radicchio di Treviso, pur essendo consentito.

Qualche mangio le carote, anche se non si dovrebbe e finora non mi hanno dato problemi.

Sono consentiti anche peperoni e melanzane. I primi li mangio molto saltuariamente, le seconde assolutamente no.

Una cosa che vorrei consigliarvi sempre è di rispettare le prescrizioni del vostro specialista di riferimento. Lui conosce meglio di chiunque altro la materia e la vostra storia clinica.

Ci vuole un po’ di tempo prima di riconoscere la proprie personali reazioni. All’inizio – e non solo all’inizio – si fatica a discernere cosa ci ha davvero fatto male.

C’è una certezza. La dieta sul medio e lungo periodo ci permette di ridurre l’accumulo di nichel e di stare sempre meglio.