E’ un po’ che non ci provo, ma è arrivato il momento di farlo. Di nuovo.
Il 2014 è l’anno delle sperimentazioni. Ci pensavo l’altro giorno: ogni sette anni si cambia. Sette anni fa, in barba alle mie allergie, decidevo di diventare mamma. E ci sono riuscita: non una, non due, bensì tre volte.
Alla fine del terzo allattamento sono letteralmente crollata fisicamente e nonostante il rispetto delle regole alimentari (e non) che le allergie (e in particolare quella al nichel) mi hanno imposto dal 2000 sono dovuta ripartire da zero. La mia allergologa mi ha consigliato di ricorrere ai farmaci tradizionali: l’ho considerata una sconfitta personale! Se sono riuscita a diventare mamma (e prima di diventarlo stavo bene, non riesco a capire perché non potevo starlo anche dopo…), non posso scendere a compromessi con il mio sistema immunitario. E’ così che ho (ri)scoperto l’omeopatia.
Quest’anno sto affrontando il tema delle mie allergie in relazione all’alimentazione (e solo mentre stavo scrivendo, mi sono accorta della coincidenza dei sette anni). Ho ripreso in mano l’elenco degli alimenti consentiti agli allergici al nichel, ho escluso quelli ai quali sono singolarmente allergica, e ho ricominciato da capo.
Le altre tappe dei nuovi inserimenti commestibili, con qualche passo avanti e qualcuno indietro (argh!) potete leggerli seguendo il tag Diario delle allergie.
Le mie sperimentazioni gastronomiche si fanno nel weekend, quando mio marito è nei paraggi.
Venerdì scorso ho mangiato per la prima volta dei peperoni (preparati con una ricetta semplicissima per evitare contaminazioni!). Non lo so se è andata bene. Appena mangiati sono stata bene. Nessun effetto strano. Il giorno dopo però ho avuto uno di quei mal di testa che solo quando l’allergia si fa sentire per bene mi arrivano. Fino all’anno scorso avrei dato la colpa ai peperoni senza se e senza ma: questa volta offro ai peperoni (e a me) il beneficio del dubbio.
Arrivavo da due settimane di lavoro intensissimo. Era il primo weekend di pace assoluta e forse non era il momento più opportuno. Chissà? Le graminacee erano (e sono) al top della loro fioritura (e se avevo qualche dubbio, il mio smartphone non ne ha). Il tempo non è dei migliori: il caldo vero non è ancora arrivato e le mie cervicali non rinunciano ancora al tepore confortevole di una sciarpa leggera (soprattutto dopo un’abbondante sudata in macchina).
Per finire, un’amica mi ha consigliato la lettura di un saggio piuttosto interessante Come una pentola pressione* (disponibile anche in ebook) scritto da Attilio Speciani e Gabriele Piuri, edito da Tecniche Nuove, sullo svezzamento da adulti. Il manuale in realtà si occupa di infiammazione dovuta a una scorretta alimentazione: è inutile precisare che la mia alimentazione – a causa del nichel – è tutt’altro che corretta! L’idea è che io possa affrontare di nuovo lo svezzamento e introdurre nuovi alimenti nella mia dieta: insomma la prossima settimana li rimangerò i peperoni, magari non rossi (una conoscente mi ha detto che potrei provare con quelli gialli, perché secondo lei sono meno “forti”. Boh…).
Insomma l’allergia al nichel e i peperoni dovranno andar d’accordo. Nel frattempo mi ripeto il mantra “Ce la posso fare. Cela posso fare…” e poi, vi farò sapere, come sempre.
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