I peperoni sono uno degli alimenti consentiti per chi, come me, è allergico al nichel.
Qualche tempo fa avevo scritto un post in cui parlavo del nuovo tentativo di inserire questo alimento nella mia dieta. L’esito dell’esperimento non era stato oggettivamente chiaro.
Mi spiego. Uno degli effetti collaterali delle mie allergie sono dei tremendi mal di testa a distanza di uno o due giorni dall’assunzione di qualcosa che non fa per me (e non solo, purtroppo, a causa del nichel). Effettivamente dopo aver mangiato i peperoni (che erano buonissimi tra l’altro) mi era scoppiata un’emicrania da paura.
A distanza di qualche settimana ci ho riprovato. Sapete che c’è? Non è successo niente.
N.i.e.n.t.eee.
Voi non potete immaginare la mia gioia. Li ho ri-magianti due volta da allora, senza nessun effetto rilevante. Mi sono fatta pat-pat sulle spalle da sola, complimentandomi per il nuovo inserimento. Gustandoli davvero. Perché, per chi come la sottoscritta, non è più abituato a certi sapori, assaggiare dopo anni un alimento nuovo fa un bellissimo effetto. Le papille gustative vanno in visibilio e anche se non è ancora di pranzo mentre scrivo questo post, né i peperoni sono mai stati una delle mie principali passioni gastronomiche, vi assicuro che mi sta venendo l’acquolina in bocca.
Posso quindi considerarla un’altra tacca da aggiungere al mio Diario delle allergie. Con una puntina di orgoglio.
p.s. Lo so che siete curiosi e che volete (seee, come no?) sapere come li ho cucinati.
Ecco la ricetta volante, molto semplice. Ho tagliato a metà due bei peperoni (uno giallo e uno rosso, che sono i colori che la mia dieta vede troppo poco). Li ho lavati, ho tolto i semi e li ho sdraiati in una teglia da forno. Ho dato una spolverata di sale e li ho cucinati a 200° gradi per una ventina di minuti con forno ventilato. Una volta raffreddati, ho aggiunto un filo di olio extravergine di oliva bio e, voilà, pronti da essere serviti a tavola. Belli, buoni e profumati, ma soprattutto, nichel-tollerati.