Quando la mattina entri in biblioteca e starnutisci troppo spesso le ipotesi sono due.

La prima è che ti sta venendo il raffreddore (nel mio caso sarebbe il terzo della stagione: cosa da non escludere perché dovete sapere che ogni sette anni in casa mia si abbatte la “Dea dell’Influenza Fetente” che si trova talmente bene da noi che non ci molla per mesi. Si abbatte sul primo untore e da febbraio ad ora si sta spostando in loop di figlio in figlio, coinvolgendo democraticamente anche padre e madre. Se poi ci mettete una giusta quantità di febbre alta e un lungo strascico di tosse più o meno grassa, potete immaginare in che lazzaretto stiamo trascorrendo le nostre giornate…).

La seconda ipotesi è che stia arrivando la primavera… Avete presente quando le ore di luce cominciano ad aumentare (e se vi alzate alle 5.30 come me iniziate a sentire gli uccellini cinguettare), le prime foglioline verdi spuntano sui rami degli alberi, i fiori bianchi e rosa compaiono dall’oggi al domani lungo i viali della vostra città, le aiuole si coprono di margherite (almeno fino a quando i potenti mezzi del Comune non passano a tagliarle per rendere ogni prato omogeneo). Ecco, quella è la primavera! Io me ne accorgo anche perché i miei occhi iniziano a prudere e gli starnuti mi danno la sveglia (con il cambio dell’ora di sabato scorso, sto ancora smaltendo il jet lag).

Rispetto ad una decina di anni fa, soffro meno dei sintomi tipici dell’allergia alle graminacee e all’olivo, ma le mie abitudini restano sempre le stesse (vi lascio il link a un post sempre verde).

Una cosa che non ho mai condiviso con voi in questo giardino d’inverno è l’uso che faccio dell’aerosol. All’inizio della mia carriera di paziente allergica consapevole la mia dottoressa mi consigliò di fare tre volte al giorno (se non di più, al bisogno) delle docce nasali. Mi disse di comprare una macchina per fare l’aerosol dotata di più strumenti rispetto alla tradizionale mascherina*. Uno di questi optional permettono di inalare il liquido (nel mio caso si trattava di semplice fisiologica*) direttamente dalle narici. Con il tempo ho affinato la tecnica di “ripulitura” del naso. A volte uso direttamente la mascherina, ma soprattutto non compro più la fisiologica, che produco in casa.

La fisiologica altro non è che acqua e sale, in fondo. Quindi io faccio bollire mezzo bicchiere di acqua minerale naturale con un pizzico di sale al microonde (di solito è sufficiente un minuto). Preferisco farne poca per volta. Considerate che bastano due cucchiaini da té per ogni lavaggio. Quando la finisco la rifaccio, piuttosto che farne litri da conservare in frigo. Tutto ciò mi permette di fare la pulizia del naso quando voglio a costo zero. Nel mio caso l’aerosol mi offre anche la scusa per starmene in poltrona davanti alla finestra (chiusa!) a vedere la primavera che prende il sopravvento sull’inverno leggendo il mio adorato kindle.

Per chi non l’avesse ancora fatto, vi consiglio di scaricarvi sullo smartphone l’APP Meteo Allergie del calendario pollinico. E’ sempre aggiornato e perfetto per sapere come evolvono le fioriture stagionali (non solo primaverili).

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