Eccomi di nuovo a proporvi storie che negli anni ho condiviso con voi in privato, ma che a distanza di tempo credo possano far “bene” anche ad altri lettori alle prese con gli stessi dubbi che hanno attangliato me e voi all’inizio della convivenza con le allergie.

Sì, perché, che voi siate allergici agli acari, piuttosto che al nichel, piuttosto che al latte, a fronte di una diagnosi o prima ancora di una diagnosi, i timori che accompagnano quel momento sono molto simili. Oggi quindi prendo a prestito la vicenda di V. e se avrete la pazienza di leggere fino in fondo vi spiegherò anche il motivo.

Ciao,
[…] sono intollerante al lattosio (l’ho scoperto a marzo) e allergica al nichel (l’ho scoperto da circa 2 mesi).
Il mio gastronterologo mi ha curata per la sovracrescita batterica intestinale e sono stata un po’ meglio eliminando anche latte e derivati, ma non mi ha eliminato cibi contenenti nichel perché crede che sia un’allergia più da contatto. Non ho mai avuto problemi da contatto, però 15 giorni fa mi è venuto un edema all’occhio causato da allergia e sono stata curata dal mio oculista con un antibiotico unguento e gocce, oltre all’antistaminico.
Da lì sono stata di nuovo male con l’intestino e mi è sorto il dubbio della presenza del nichel nei cibi ed ora sto più attenta.
Volevo farti qualche domanda, secondo la tua esperienza: un medico può capire se vi è in corso anche un’allergia alimentare al nichel? Il mio gastronterologo non ne è convinto ed io vorrei comprendere se il mio star male è da imputare all’intolleranza al lattosio, oppure all’allergia al nichel.
Se la risposta è sì, ti chiedo gentilmente a quale figura dovrei appoggiarmi per averne la certezza: Allergologo, Gastroenterologo o Nutrizionista?
Eventualmente conosci un medico esperto e capace in allergie alimentari nichel in Toscana.

Grazie infinite

Bentrovata V., io ti consiglierei senza ombra di dubbio un bravo allergolo.
Io vivo nelle Marche ma ho intervisto per il Valeria Invernizzi presidentessa dell’Associazione “Cibo Amico Allergia alimentare ed Anafilassi” con sede a Firenze. Credo che contattarla potrebbe essere un buon punto di partenza per avere indicazioni su specialisti in allergologia nella tua zona.
In bocca al lupo.
E poi fammi sapere gli sviluppi (sicuramente positivi!).
Un abbraccio :).

Ciao Simonetta,
Ho trovato l’allergologa esperta in allergie alimentari, anche se purtroppo dovrò aspettare metà ottobre per l’appuntamento; mio padre ha letto un articolo su un quotidiano e me l’ha passato, ho fatto qualche ricerca su internet e mi sono convinta.

Questo scambio di mail mette a fuoco la cosa più importante nella convivenza con le allergie. Prima di preoccuparci di come gestire le allergie, è fondamentale essere sicuri di avere una o più allergie. Banale, ma da non sottovalutare. Oggi siamo tutti medici fai-da-te (con le allergie, ma anche con altri svariati sintomi). Non mi stancherò mai di dirlo: è indispensabile farsi seguire da un bravo allergologo! Non metto in dubbio che un dermatologo, un oculista o un medico generico ne sappia più di me o di voi che non possiediamo una laurea in medicina. Però, sono altrettanto convinta che un allergologo abbia una competenza specifica mirata in grado di riconoscere i sintomi e verificare a cosa siete (se lo siete) allergici. Sempre – o comunque spesso – quando mi scrivete è l’unico consiglio che mi sento di darvi. La svolta nella mia avventura con le allergie è iniziata quando ho trovato l’allergologa che mi segue da quasi vent’anni. Sono ripetitiva, lo so ;). Da lì, ne consegue tutto il resto. Seguire le prescrizioni, valutare se le indicazioni fanno al caso vostro e come calibrarle.

Secondo punto che vorrei affrontare: mi piacerebbe essere ancora più utile a chi arriva tra queste pagine virtuali. Se avete dei nominativi di allergologi da segnalare mi piacerebbe renderli disponibili regione per regione (a patto che i medici siano d’accordo a rendere pubblici i loro riferimenti). Potrebbe essere un servizio interessante.