Sono passati (quasi) due anni da quando ho fatto gli ultimi test per stabilire se e come le mie allergie si fossero evolute o involute. Che dire? Incrocio le dita e spero di continuare così. Nei limiti consentiti dal mio sistema immunitario mi sento abbastanza ottimista per dirvi che “c’è luce in fondo al tunnel“. Se penso a come stavo una ventina di anni fa, non avrei mai immaginato di arrivare al punto in cui mi trovo ora.

1. Non faccio ricorso ai farmaci per sedare le diverse reazioni allergiche a livello locale o sistemico da prima dell’ultimo controllo.

2. Il prurito – una costante da quand’ero una bambina – è un ricordo a cui faccio volentieri a meno. Ogni tanto compare, ma non più in modo devastante come una volta.

3. La mia alimentazione è, non solo più varia rispetto ad una volta, ma soprattutto più sana. Accanto alle proteine del latte, della carne e del pesce, posso aggiungere qualche zucchina, un po’ di lattuga, dei finocchi, qualche carota e una patata ogni tanto. In questo inverno rigido ho scoperto il rassicurante calore del brodino vegetale (fatto in casa con carote, zucchine e patate) con un po’ di riso (vuoi mettere con un filo di olio evo e una spruzzata di parmigiano? I miei figli vogliono sempre condividerlo con me, adesso…). Ho ridotto la quantità di zucchero raffinato anche grazie all’introduzione di qualche carboidrato (riso e farina doppio zero) e di frutta. Udite udite! Accanto alle mele e alle banane, quest’inverno ho imposto al mio sistema immunitario le arance e le clementine. Una volta alla settimana mi concedo anche la pizza. Ancora non ci posso credere.

4. Non dovrei scriverlo perché non ne sono del tutto convinta, ma pare che anche esteticamente – nonostante i chili in crescita a causa della menopausa – sia migliorata. Ho la pelle più luminosa e ossigenata: merito dell’alimentazione, ma anche delle camminate in collina a causa del nuovo lavoro (che ha già compiuto un anno e non dovrei più considerare “nuovo”).

5. Stare meglio mi aiuta a volermi più bene. E’ il gatto che si morde la coda. Non ho molto tempo per fare yoga, ma tutti i giorni mi ritaglio dieci minuti di stretching alla mattina prima della colazione. In autobus mi concedo il tempo per respirare con consapevolezza. Piccole cose praticate con costanza che collaborano per farmi essere più in pace con me stessa.

6. Persisto nel non tingermi i capelli (sono cresciuti molto, e nonostante qualche filo grigio ne vado orgogliosa) e nel non far uso di make up (ma visto il punto 4, non ne sento la necessità)

Ecco! Insomma, volevo dirvi che non dovete scoraggiarvi mai, nemmeno quando ci siete dentro fino al collo. Sì, lo so cosa state pensando. Con il senno di poi siamo bravi tutti? Lo direi anch’io. Oggi però vi chiedo un atto di fiducia. Se state leggendo questo post e pensate che le vostre allergie non potranno mai migliorare, io vi assicuro che non è così. E’ possibile un punto di svolta.

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