Bella domanda, vero? Come si fa a vivere con le allergie? Con tante e magari diverse allergie tra loro?
Intanto per cominciare, si vive e non mi pare poco. Sospiro di sollievo.
Ci sono dei bassi, ma ci saranno degli alti. Quando stai bene sei felice e quando non lo sei, storci la bocca verso il basso. E’ tutto perfettamente normale. L’umore è ballerino, soprattutto quando l’allergia mette in discussione attività che hai sempre-sempre fatto e che ora non puoi fare più.
L’arcobaleno di emozioni si amplifica quando l’allergia si siede a tavola con te. Tutti i giorni. Trecentosessantacinque giorni l’anno. L’allergia non va in vacanza né a Natale né a Pasqua. Fai fatica. Tanta fatica, ma ce la fai.
Ci si arrabbia e molto. Soprattutto quando la tua coscienza salutista-autoconservativa viene messa in minoranza dalla tua coscienza kamikaze.
– Eddai, cosa vuoi che ti succeda? E’ solo un assaggio!
Ci si incazza – e molto – quando le persone che ti sono vicine ti guardano come se fossi un alieno, perché non puoi mangiare normale o non ti trucchi ché sei così pallida o non ti tingi i capelli ché cominciano a ingrigirsi.
– Eddai, ma che palle che sei!
Si va fuori dai gangheri quando il parente stretto, quello piacione, quello che fa ridere tutti ti mette con le spalle al muro, te e la tua coscienza kamikaze.
– E su, l’hai sempre mangiato e non ti ha mai fatto male. Mica muore nessuno.
Ecco, ci saranno giorni in cui manderesti tutti a quel paese. E quel paese è molto-molto lontano.
Ci saranno giorni in cui alzerai le spalle e avrai la forza di sorridere anche al piacione e alla tua coscienza kamikaze.
Allora, come fai a vivere con le allergie? Faccio. Un giorno alla volta, con la consapevolezza che se oggi l’equilibrio è precario, domani le cose andranno sicuramente meglio. Se non è domani, sarà certamente dopodomani.
E voi, come fate a vivere con le allergie?