Com’è possibile prevenire allergie e intolleranze alimentari? Ottima domanda alla quale temo di non poter dare una risposta definitiva io e nemmeno in molti altri. Perdonate la presunzione.

In settimana ho letto alcuni resoconti sull’incontro che si è tenuto a Milano su Allergie e intolleranze alimentari. I consigli, le diete e il cibo di qualità. In buona sostanza il prof. Matteo Gannattasio – medico e agronomo, già consulente del servizio di Allergologia dell’Ospedale dermatologico San Gallicano di Roma –  durante l’incontro avrebbe suggerito il consumo di prodotti di qualità.

Cioè ha detto tutto e niente.

Io mi sono posta qualche domanda da consumatrice prima ancora che come soggetto allergico. Cosa vuol dire qualità? C’è un limite alla qualità? Quanto il concetto di qualità serve al mercato per alzare i prezzi? Quali sono i parametri che delimitano un prodotto qualitativamente scarso? La raffinazione, la conservazione, la produzione alimentare? Per assurdo un prodotto confezionato dovrebbe (o potrebbe?) essere più controllato qualitativamente di uno che non lo è. Eppure Barilla e Miele Ambrosoli – bontà loro che almeno ce l’hanno detto – hanno ritirato dal mercato i loro prodotti. Negli ultimi anni ho assistito a parecchie alzate di scudi. Contro una certa produzione industriale alimentare, in particolare. Ho condiviso l’idea che la scelta biologica fosse migliore, eppure, anche lì, come per tante iniziative apparentemente meritevoli qualche volta si nasconde la magagna (vi suggerisco di leggere Pane e bugie* e Le bugie nel carrello*, entrambi di Dario Bressanini, editi da Chiarelettere).

C’è poi una questione molto più intima: la fiducia. L’altro giorno parlavo con una conoscente, favorevole al biologico, al chilometro-zero (che però potrebbe cozzare con l’idea di biologico, perché mica sai se il contadino dietro casa usa i pesticidi e non te lo dice), alla riduzione del packaging e a tutte le campagne naturaliste-vegetariane-vegane che incrocia sul suo cammino. Ecco, lei l’altro giorno mi ha fatto una gran tirata contro le modalità con cui si coltivano le banane. Le ho risposto: – Sì, ok.

A cosa possiamo credere? Possiamo fidarci? Di chi possiamo fidarci? Qual è il limite sotto il quale non mi fido più? E a quel punto – se non mi fido più -, cosa faccio? Non mangio più? Non esco più di casa perché altrimenti prendendo la macchina inquino? E così a non finire.

Lo so c’entra poco o forse nulla con la prevenzione delle allergie e intolleranze alimentari, ma temo che per tutte le cose ci voglia tanto buon senso. Niente ricette magiche. Niente guarigioni miracolose.

Vivere con le allergie mi ha insegnato negli anni a diffidare da falsi proclami o da soluzioni davvero troppo facili. Per vivere con le allergie ci vuole pazienza e la qualità della vostra vita sarà nettamente migliore.

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2 COMMENTS

  1. Nella mia personale esperienza di intollerante e allergica, più mi ossessionavo a cercare prodotti biologici, naturali e sani, peggio stavo. Il mio corpo ha comunque bisogno di qualche sfida, è da quando ho ricominciàto a fare la spesa al supermercato, a mangiarmi un biscotto a colazione e a usare anche prodotti non bio sto meglio. Certo la cena resta un passato di verdure dell’orto di mia zia, per giunta senza sale, ma per l’appunto la mia perfezione sta nell’equilibrio.
    Una mia amica che lavora per l’ente che controlla la qualità del biologico mi ha sempre sconsigliato di prendere quei prodotti: alcuni non lo sono assolutamente, ma soprattutto serve a niente non usare pesticidi se il tuo vicino inquina la falda acquifera da cui anche le tue piante traggono nutrimento. Il prezzo inoltre è montato ad hoc. Molto meglio il km zero, dice lei, e da quando mi sono trasferita in Francia ho sviluppato una passione per i piccoli mercati di produttori locali: le uova, per esempio, sono un altro mondo!

    Tra l’altro volevo dirti che ho qualche difficoltà a trovare una maglia lunga in cotone a maniche lunghe, di quelle da usare coi leggings. Qualche consiglio? 🙂

    • Al momento cotone 100% per le maglie a manica lunga lo trovo da Benetton che si è ripresa da qualche scivolone di qualche anno fa. Non so se lo trovi in Francia.
      Un abbraccio :).

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