Vivere con le allergie e stare bene è il mio pensiero fisso da un paio di settimane (quattordici giorni e quindici anni, per la verità). Proprio perché non ce la facevo più, da dieci giorni sto prendendo antistaminici per via orale tutti i giorni. Era davvero tantissimo tempo che non assumevo farmaci per un periodo così prolungato.

Posso dire una cosa? Non mi sono mai sentita meglio.

Forse sarebbe meglio che non lo esprimessi pubblicamente, vero? Eppure è così. E’ come se il mio sistema immunitario mi avesse concesso una tregua e fosse andato in vacanza. Nessun prurito, nessun disturbo, perfino i mal di testa ricorrenti (che per me sono una gran rottura di scatole) sono in stand by.

Questo non vuol dire che abbia messo da parte le mie precauzioni consolidate: dieta e affini, per capirci.

C’è una cosa che mi lascia un po’ perplessa. Di nuova generazione o meno l’antistaminico mi fa venire un gran sonno. Aggiungeteci la nuova stagione e i postumi dell’ora legale (sarà l’età, ma io ci metto un po’ ad abituarmi alle novità), ma dormirei sempre e ovunque.

Pensare che di solito in questo periodo cerco di rimettermi in forma in attesa della prova-costume svegliandomi prima del solito per andare a fare qualche bella camminata sul lungomare. Nell’ultima settimana però – in coincidenza con l’assunzione degli antistaminici – fatico a sentire la sveglia: cioè le sento (ne ho dovute mettere tre di fila) e le spengo. Nel pomeriggio, se non dovessi seguire i bambini nel fare i compiti, poltrirei in divano fino al momento di andare a dormire. La sera, non contenta, alle nove sono già a letto con la scusa di addormentare i miei figli.

Come dire? Ogni anno c’è qualche novità. Quest’anno si chiama sonno ristoratore. Devo ammetterlo: a me piace dormire e in questo periodo un po’ di più.

E a voi, come sta andando la primavera allergica? Sonno, starnuti, occhi pesti?