Una delle prime cose che ho dovuto imparare da quando mi hanno diagnosticato l’allergia al nichel è che non tutto quello che si mangia fosse e sia come pensavo.

Vi faccio un paio di esempi: io posso mangiare latte e latticini. Nel mio frigorifero non può mancare mai lo yogurt.

Solo yogurt però.

Vi è mai capitato di avvicinarvi al bancone degli yogurt di un supermercato? Avete presente? Distese di yogurt alla frutta, ai cereali, da bere, con qualche aggiunta o senza conservanti, biologici e chi più ne ha più ne metta. Poi finalmente ci sono quelli bianchi.

Una volta credevo che nello yogurt bianco ci fosse solo yogurt (al limite si distinguevano tra latte intero e scremato). Non è così facile, però. Anche tra gli yogurt bianchi può capitare di trovare degli ingredienti extra: se va bene, potete riconoscerli perché vengono definiti yogurt “cremosi”.

Ora però so anche cosa vuol dire. Può significare che sono dolcificati. Se ci fosse lo zucchero non ci sarebbe niente di male per me (lo zucchero raffinato lo posso mangiare).

l problema è che di solito contengono dolcificante d’uva e io sono allergica all’uva.
Mi è capitato anche di trovare dell’amido di mais (e non sto parlando di una sottomarca di yogurt del discount): questo mi ha fatto un po’ irritare, perché mi sono chiesta per quale motivo dovesse essere aggiunto del mais allo yogurt.
Un altro esempio altrettanto sorprendente riguarda un formaggio cremoso (di quelli da spalmare, di marca altrettanto nota). Non potendo mangiare carboidrati raffinati come il pane (con qualsiasi tipo di farina) su cui spalmare il formaggio, direte voi, a che ti servirà mai?
In realtà per me poteva essere un utile escamotage per mangiare fuori casa: non è proprio il massimo portarsi dietro il pezzo di parmigiano o la fetta di crudo. Tant’è.
Ancora una volta dietro la cremosità si nascondeva l’artificio: in questo caso tra gli ingredienti compariva la carragenina.

Cito: “Si tratta di un prodotto derivato dal carragheen, il cui nome deriva dalla località di Carragheen in Irlanda. E’ una gelatina di largo uso alimentare, medicinale ed industriale (serve per chiarificare miele, birra, per la fabbricazione della carta, di appretti ed altro ancora) soprattutto in Irlanda ed in Gran Bretagna; è ottenuta dalla bollitura di due alghe rosse della costa rocciosa dell’Atlantico settentrionale (Chondrus crispus e Gigartina mamitiosa) note coi nomi di muschio d’Irlanda, lichene marino o carragheen. La carragenina è costituita essenzialmente di sali di calcio, di potassio, di sodio e di magnesio di esteri solforici dei polisaccaridi che, per idrolisi, danno galattosio e 3,6-anidrogalattosio. Nota in campo alimentare come gelificante del budino e della gelatina delle torte e crostate viene venduta persino pura in bustine con molti nomi commerciali. Nelle etichette alimentari è indicata con la sigla E 407 (fonte: Wikipedia).”

Non tanto e non solo per le mie allergie, ma in quanto consumatrice rimango perplessa. Ecchecavolo! Essere una persona allergica e fare la spesa al supermercato può diventare una grande avventura, se non una caccia al tesoro.

2 COMMENTS

    • Direi che rispetto a dieci anni fa io sono molto più esperta, ma in giro ci sono anche molte più persone allergiche con cui solidarizzare. E ovviamente non siamo allergici agli ostacoli ;D!

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