Nella pizzeria che frequentavo pre-diagnosi alle mie allergie i cuochi erano disposti e pronti a prepararmi la pizza per celiaci, perché chissà come, l’allergia al nichel e la celiachia nell’immaginario collettivo sono la stessa cosa o quasi. Certo ho apprezzato lo sforzo e la simpatia con cui i gestori si sono offerti di aiutarmi, ma è stato difficile spiegare che ero solo allergica.
Così è stato per molte persone che al mio ennesimo timido rifiuto di assaggiare, mangiare o condividere alimenti che per me non erano (non sono) sicuri perché non sono celiaca, ma che si sentivano in dovere di venirmi incontro: la celiachia sembra per la maggior parte dei non-allergici più facile da comprendere e da gestire dell’allergia al nichel o di una comune allergia alimentare.
Non sono un medico e nemmeno un’esperta, per chi volesse saperne di più sulla celiachia consiglio comunque di leggere la definizione di Wikipedia o di approfondire nel sito dell’Associazione Italiana Celiachia.
In un paese in cui il cibo e la buona cucina fanno parte della cultura nazionale, la difficoltà più grande da affrontare è lo scetticismo con cui una persona allergica al nichel viene accolta a tavola. Nel mio caso le possibilità sono davvero ristrette all’osso visto che oltre al nichel sono allergica a una serie di specifici alimenti. Una bella mangiata è sinonimo di socialità e quindi non poter condividere le prelibatezze insieme agli altri può diventare un piccolo handicap.
Diventa più difficile spiegare le mie allergie agli altri piuttosto che vivere l’esperienza in prima persona. Questo è uno dei motivi per cui ho deciso di aprire questo blog: se c’è qualcuno di allergico come me, non abbiate timore di spiegare come stanno le cose. Ho detto spiegare, però. Non fatene l’argomento principale di conversazione, perché altrimenti la convivialità va a farsi benedire sul serio.
Se qualcuno invece sedesse a tavola, anche eccezionalmente, con un allergico al nichel o a qualche alimento, sappiate che sono più frequenti di quanto non si possa pensare. Tenete presente anche che non tutti hanno piacere di raccontare per filo e per segno le proprie disavventure a tavola e non solo per una questione di privacy, ma semplicemente per una forma timidezza.
p.s. Per la cronaca nel weekend sono stata a due compleanni con i miei figli dove ho dovuto assaggiare almeno la torta di compleanno.
Questa mattina il mio mal di testa non ha limiti. Della serie “buona educazione” vs “allergia” è uguale a pentirsene amaramente nel giro di qualche giorno.
ciao,anch’io allergica al nichel alimentare e sospetto di celiachia. ci sono alimenti concessi che non tollero e al contrario alimenti proibiti che tollero in piccole quantità. cenare fuori. é tragico ma mi concedono la pizza ogni tanto. credo che sia tutto da valutare e dipende molto dall’equilibrio mentale,quando sono ansiosa o nervosa qualunque alimento. finisce con una bentlan e antistaminico.la verità é che non hanno idea neanche i medici
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