Sto leggendo alcuni saggi che mi hanno colpito negli ultimi mesi. Durante le feste ho avuto il tempo e la costanza di approfondirne altri. Sono incappata in un autore Wayne W. Dyer, che è scomparso da poco, che mi ha permesso di riflettere su me stessa e necessariamente sul rapporto con le mie allergie pluriennali. E’ chiaro che il punto di vista su questo tipo di letture è quello di una persona fortemente allergica e quindi – perdonatemi – se nello specifico temi molto più ampi vengono ridotti alla mia sfera personale e soggettiva e al binomio allergie e spiritualità laica.

Ne La saggezza del Tao: coma cambiare modo di pensare per vivere meglio* (Corbaccio, 2011) l’autore affronta in ottantuno capitoli alcuni comportamenti quotidiani con cui tutti in un modo o nell’altro ci siamo trovati ad avere a che fare.

Sono arrivata al sessantesimo capitolo. Non leggo proprio tutti i giorni, ma mi appunto la data in cui lo faccio e gli effetti che la lettura ha avuto (e sta avendo) sul mio modo di pensare anche in relazione alla mia malattia. Alcuni capitoli hanno bisogno di sedimentare per essere compresi (e forse, rileggendoli tra un anno avrebbero molto altro da dire).

So già cosa state pensando, ed è il motivo per cui ho rimandato di scrivere questo post: – Troppe ferie ti hanno dato alla testa, Simonetta! Può essere, come pure il fatto che la mia alimentazione non aiuta i radicali liberi, i quali gongolano e prosperano grazie alla mia alimentazione iper-proteica a cui per il momento non posso porre rimedio. Eppure leggere pillole di saggezza sana mi sta aiutando a calmarmi, ad accettarmi per quello che sono, a venire a patti con il mio sistema immunitario.

Scrive Dyer ad esempio: “Vivere arrendendosi significa liberarsi dalle preoccupazioni, dallo stress e dalla paura.emot”

E’ una frase ad effetto, forse, ma che mi fa riflettere su come io mi pongo rispetto alle mie allergie. La resa – di cui parla l’autore – è liberatoria perché mi mette nella condizione di accettare le mie allergie come un fatto fisico che non intacca in alcun modo la mia energia spirituale. L’arrendermi mi fa sentire meglio perché non mi costringe a continuare a lottare (e la lotta interiore brucia un sacco di energie che posso impiegare per altro).

Ancora: “Liberandovi dall’impulso di cercare di controllare quello che percepite come un pericolo, dichiarate di essere una di quelle persone fortunate che attraversano la vita incolumi.”

Capite cosa cerco di dire? Voglio guardarmi allo specchio senza trucco con i miei capelli al naturale e un sistema immunitario difettoso che mi impone tante (troppe?) proibizioni e dirmi: sei perfetta così come sei.

Resto sempre io nel profondo.

Voglio che il 2016 sia un anno di accettazione e di resa felice. E voi, quale sarà il tema dei vostri prossimi mesi?

*Link affiliato Amazon

2 COMMENTS

  1. Direi che il tuo è un ottimo proposito, lo faccio anche mio. Ho anche seguito il tuo esempio ed iniziato ad annotare in agenda con stickers colorati l’attività fisica che faccio ogni giorno. Credo che comprerò anche il libro, magari assieme a quello di arte terapia 🙂

  2. Grazie El, guarda che poi mi monto la testa, eh ;).
    Questo 2016 sta partendo sotto i migliori auspici e, soprattutto, in ottima compagnia.
    Felice settimana 🙂

Comments are closed.