Le allergie con me fanno le bizze (e quando no?), ma devo ammettere che in questi mesi sono grata alla loro presenza perché mi hanno permesso di entrare in contatto con persone stupende che mi aiutano ad andare oltre la mia quotidianità e ad accettare il confronto con gli altri con la prospettiva di trovarci qualcosa di positivo.

Così è stato quando ho intervistato Mimì, web content manager di Mangio senza nichel. La sua storia assomiglia in parte alla mia. Lei però dell’alimentazione ne ha fatto il suo cavallo di battaglia, perché l’allergia sistemica al nichel può essere affrontata a tavola con il giusto spirito.

– Quando e come hai scoperto di avere delle allergie? Con quali allergie convivi?

Il mio è stato un processo molto lungo, perché fin dall’infanzia ho sofferto di svariati problemi. Allora molte delle allergie più comuni erano sconosciute e i medici cercavano la causa dei miei malesseri in altre malattie. All’ inizio avevo delle forti cefalee, curate anche con farmaci pesanti, poi con l’adolescenza i miei problemi sono aumentati: orticaria cronica, vertigini, emicranie frequentissime e invalidanti, problemi intestinali, gastrici, perdita di capelli, aumento di peso inspiegabile, fino a svariati episodi di svenimenti. Uno dei quali è stato molto critico e mi ha messo in allarme, avevo circa 20 anni. Così ho deciso di fare degli accertamenti.
Ho scoperto nel 2005 di avere varie allergie: al nichel in modo particolare, poi al cromo e al cobalto con il passare degli anni e infine un’intolleranza al lattosio con annessa sensibilità al glutine.

– Come hai preso da un punto di vista emotivo la diagnosi? Ti ha(nno) cambiato la vita? Se sì, come?

All’inizio sono stata veramente contenta: stavo male da tanto e finalmente avevo scoperto il perché. Provare dei malesseri e non conoscerne la causa, mi causava uno stato di stress e angoscia indescrivibile. Poi dopo questa piccolissima fase, ho compreso che le mie allergie erano un problema soprattutto sociale! Tuttora non rimpiango affatto il cioccolatino, bensì il momento della condivisione, il sorseggiare la stessa bibita dei miei amici, privarmi di quei momenti mangerecci tipicamente pugliesi. Ho dovuto modificare completamente il mio stile di vita, la mia dieta: ho smesso di fumare, ho iniziato a bere tanta ma tanta acqua, a fare sport, ho cambiato tutti gli utensili di cucina, l’abbigliamento, la bigiotteria, il make up, i prodotti per l’igiene personale e chi più ne ha iù ne metta. Certo, mi ha cambiato la vita. Eccome!

– Quando hai aperto il tuo blog Mangiare senza nichel e perché?

Non appena ho saputo delle mie allergie, ho iniziato a cercare informazioni in rete, ma non ho mai trovato una risorsa esaustiva e strutturata e quindi dovevo sperimentare da me. Poi proprio la sperimentazione e l’evidenza che le allergie dilagano, mi ha dato l’idea di condividere attraverso una piattaforma web 2.0, nella quale chiunque può interagire e soprattutto inserire le proprie ricette con uno strumento semplice e intuitivo, ben documentato.
Il progetto sta raccogliendo molti iscritti e molte ricette, ma molti chiedono anche informazioni specifiche sui prodotti e su locali e ristoranti dove mangiare nichel free, quindi ho intenzione di censirli.
Non ho scopi di lucro, alcune aziende mi inviano prodotti e utensili che provo nelle mie ricette e recensisco. Mangiosenza mi sta portando via sempre più tempo e sto cercando qualcuno che mi aiuti in vari modi (redattori, medici nutrizionisti, gastronomi, recensori..), anche se è nato da poco è in continua evoluzione!
Ho appena concluso un contest: Nichel Free Chef, nel quale, rispettando una lista ben definita di ingredienti, bisognava ideare una ricetta, fotografarla e pubblicarla. Il premio è stato sponsorizzato da alcune aziende che mi hanno donato una selezione di prodotti di alta qualità a basso contenuto di nichel.

– Quali consigli daresti a chi si trova ad affrontare per la prima volta una diagnosi di allergia sistemica al nichel o di altre allergie alimentari?

Consiglio di non scoraggiarsi, di informarsi, confrontare i pareri medici, essere forti e determinati. Per fronteggiare una problematica del genere bisogna avere tanta forza di volontà, i periodi bui capitano, ma poi passano.

– Il tuo blog offre soprattutto ricette attente alla quantità di nichel, lattosio e uova. Qual è il piatto a cui sei più affezionata e che prepari più spesso?

Il mio piatto preferito e che viene sempre squisito è il pudding di tapioca. Piace a tutti, anche ai non allergici.

– Qual è l’ingrediente al quale non potresti mai rinunciare nelle tue ricette e che ti è consentito mangiare?

Non potrei mai rinunciare alla quinoa, questo pseudo cereale estremamente duttile, senza nichel e glutine. Ci faccio di tutto: dall’insalata, al burger, dalla zuppa alle polpette.

Grazie Mimì.