Ho già parlato in un altro post di omeopatia e di come, in tempi diversi, sia stata efficace per me.
Il 10 aprile sarà la giornata internazionale dell’omeopatia e quindi, in questo giardino di inverno, mi piace raccontare la mia esperienza.
Non sono un’assolutista per natura.
Non sono una persona che ha bisogno di fanatismi (mi bastano le fanatiche delle mie allergie a complicarmi la vita).
Tutto ciò che fa bene alla mia salute è ben accetto.
Non posso fare a meno della medicina tradizionale, senza la quale in un paio di occasioni forse non mi sarebbe stato consentito di essere qui a raccontarlo.
Nel tempo mi sono resa conto che ci sono terapie complementari altrettanto utili.
L’omeopatia – su wikipedia – viene definita controversa.
Il pediatra dei miei figli la definisce un atto di fede.
Per me non è così.
Quando il medico omeopata mi ha prescritto il rimedio giusto per me, non c’è stata storia. Sono stata bene.
Sono guarita?
Dall’allergia no, ma almeno ho evitato al mio fegato qualche farmaco (e di questo il fegato ringrazia). Perché parlo del fegato? Perché purtroppo ho scoperto qualche anno fa che il fegato è l’organo che silenziosamente risente di più sia delle mie allergie che dei farmaci che assumo. E’ sempre sotto pressione insomma e, pare, che sia anche la causa dei miei frequenti mal di testa.
Devo prendermene cura. Parecchio, direi!
La visita omeopatica non è una visita tradizionale. E’ molto più lunga e richiede una bella dose di pazienza – per chi vi si sottopone – e di esperienza – per il medico specialista.
I rimedi omeopatici non sono come i tradizionali medicinali. I dosaggi sono completamente diversi e le reazioni o effetti collaterali, che sono sintomi che il trattamento sta funzionando, sono diversi.
Curo i miei figli anche con l’omeopatia. Questo non vuol dire che se hanno bisogno per stare bene della medicina tradizionale, io eriga le barricate.
Ripeto. Non sono una fanatica, ma credo che per la propria salute si possano accettare rimedi meno invasivi della chimica tradizionale.
C’è un unico neo in tutto ciò. Eggià. La medicina omeopatica costa. Costa pure parecchio. Anche se sulla lunga distanza, in termini di salute, forse, si bilancia la spesa.
Per il momento, nel dubbio, perché no?