Anche se ne parlo molto poco in questo giardino d’inverno, la mia allergia più pericolosa è quella ai FANS. 

Tuttavia, a causa di alcuni episodi di reazione allergica ad altri farmaci, non appartenenti alla categoria degli anti-infiammatori, la cautela in caso di assunzione di qualsiasi medicamento è un obbligo da quasi vent’anni per me. E nel dubbio, evito.

La settimana scorsa sono tornata dalla mia ginecologa storica per fare il consueto check up. L’anno passato avevo optato per un controllo standard al consultorio, ma il medico – maschio – non mi è sembrato particolarmente empatico (anzi, potrei dire che mi ha spaventato non poco e in malo modo, facendomi l’elenco di tutto ciò che sarebbe potuto accadere al mio apparato riproduttore non appena fossi uscita fuori dal suo studio, anche se la visita era andata benissimo. Insomma ero sana, ma dal giorno dopo chissà… Ma vaffan…). Della serie, mai lasciare la strada vecchia!

Il ritorno dalla mia dottoressa, un po’ con la coda fra le gambe, visto che l’ultima volta non ho voluto intraprendere la strada che mi aveva consigliato (il post risale a qualche anno fa), è stato molto rassicurante. Tutta la stanchezza, il peso accumulato e i dolori articolari possono banalmente ascriversi alla mia menopausa conclamata. A parte le vampate di calore, del resto non mi faccio mancare niente.

Le soluzioni che mi ha prospettato sono due.

La prima è costituita da un lungo elenco di vitamine prevalentemente appartenenti al gruppo B che, come mi ha detto la mia fisioterapista, hanno anche un ottimo impatto sull’umore (sono definite le vitamine del sorriso) e da una serie di prodotti per la cura della pelle per le parti intime.

La seconda molto più sintetica è composta da una sola voce: terapia ormonale. Mi ha spiegato tutti i benefici della cura, con tanto di studi fatti e medici favorevoli a questa opzione.

Uscita dall’ambulatorio mi sono immediatamente infilata nella mia farmacia di fiducia dove ho scoperto che il prodotto che avrei dovuto prendere – udite-udite – non conteneva alcun eccipiente pericoloso per la sottoscritta. Non solo: veniva interamente pagato dal Servizio Sanitario Nazionale.

Tuttavia, la farmacista sorniona mi ha consigliato di farmene prescrivere una sola scatola per cominciare e per vedere che effetto mi avrebbe fatto il farmaco.

Quando sono arrivata a casa ho letto il bugiardino, un lenzuolo di effetti indesiderati e decisamente molto preoccupanti e pericolosi. Ho cambiato idea (non sulla farmacista che ci aveva visto oltre la sintesi dell’unica pillola in cambio di tre o quattro che aveva impensierito la sottoscritta).

Avrete già capito. Ho optato per le vitamine del Gruppo B, accertandomi che tra gli eccipienti non ci fosse l’amido di mais a cui sono allergica per via del nichel e testandoli uno alla volta, iniziando – come sempre – la sperimentazione nel weekend.

Insomma, non sono ancora fuori dal tunnel dei nuovi inserimenti, ma affrontare la mia nuova vita da “allergica agée” con calma e serenità è il primo passo.