Molto spesso mi scopro a parlare in questo giardino d’inverno di emozioni legate alla mia esperienza di multi-allergica e qualche volta mi chiedo se possa essere utile anche ad altri.
Credo sinceramente che non siamo fatti solo di un corpo fisico e che la nostra mente sia parte integrante di noi e ci condizioni nel vivere al meglio (o al peggio) anche con la malattia.
Questo non vuol dire sottovalutare l’aspetto clinico della faccenda: non tollero chi mi dice che sono io a non voler mangiare tante cose e che se solo mi convincessi starei bene e non sarei più allergica. Balle! Ne ho già parlato in questo post.
E’ vero però che stress ed emotività condizionano la nostra esistenza e nel mio caso la reattività agli allergeni con cui entro in contatto.
Tutto questo preambolo per dire che spulciando tra righe di un manuale dal titolo La dieta antiallergica* di Marcello Mandatori, edito da Tecniche nuove, ho scoperto l’esistenza di una disciplina che si chiama PNEI psiconeuroendocrinoimmunologia.
Secondo Mandatori sarebbe “sempre più diffusa la convinzione dell’importanza del cibo e dell’alimentazione come strumento di prevenzione di molte malattie e, secondo molti autori, come strumento terapeutico.”
Esisterebbe, “infatti, una relazione certa tra il sistema endocrino, il sistema immunitario, il sistema nervoso, con il cibo.[…]”
Conoscendomi, so che approfondirò il tema.
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