Un paio di settimane fa è arrivato su Vivere con le allergie un bellissimo commento di Maddalena al post in cui chiedevo, a chi ne avesse voglia, di lasciare la propria storia allergica, a testimonianza del fatto che spesso noi pluri-allergici dopo la diagnosi ci sentiamo un po’ persi.

Il suo intervento merita un spazio speciale in questo giardino d’inverno e quindi eccolo!

Ciao Simonetta, trovare il tuo blog è stato quasi una liberazione per me, nel senso che ho rivisto nei tuoi racconti moltissima parte di quel che è successo a me soprattutto in questo ultimo anno.
Ho sempre sofferto di allergie, da sempre sono allergica a graminacee e alcuni farmaci (tra cui alcuni antibiotici e l’acido acetilsalicilico). Però fino ad un anno fa queste allergie non avevano condizionato moltissimo la mia vita. In quanto l’allergia alle graminacee e alle parietarie, ulivo e tiglio erano fondamentalmente stagionali, per cui facilmente risolvibili con un po’ di attenzione e pazienza durante alcune stagioni. Per i farmaci bastava fare attenzione.

Negli ultimi 4 anni però qualcosa era cambiato: dermatiti continue su braccia e decoltè, sinusite cronica, otiti ricorrenti, ero sempre malaticcia con infezioni alle vie respiratorie ed asma soprattutto in inverno. E’ stato un piccolo calvario per me che negli ultimi 15 anni ero stata malata due volte. Ad un certo punto però capisco che c’è qualcosa che non va nel cibo: allora inizio a mangiare integrale, mangio meglio, cose buone, tutto integrale e per lo più in bianco. Ma noto che peggioro e inoltre spesso ho emicranie e nausea anche dopo un semplice piatto di pasta in bianco.

A giugno 2013 decido di iniziare una dieta per perdere i 7 chili che mi portavo dietro da dopo la gravidanza, così inizio una dieta che prevedeva l’esclusione di grano per un mese. E da qui è iniziato tutto: in pratica dopo soli 3 giorni di assenza di grano mi scompare quasi del tutto la dermatite sulle braccia e sul decoltè. In 3 giorni perdo 3 chili (dico 3 chili! evidentemente tutti di ritenzione idrica). Capisco naturalmente che c’è qualche problema con la farina di grano. Nell’arco del mese elimino anche tutte le altre graminacee (avena, orzo, farro, kamut, ecc.) che la dieta consentiva. Dunque, in un mese ho perso 5 chili e sono scomparsi tutti i sintomi che avevo negli ultimi 4 anni.

Da allora ho capito molte altre cose. Ho scoperto che sono allergica a tutte le graminacee anche a livello alimentare, mentre fino a 4 anni fa non avevo mai avuto problemi, se non con i pollini. Ho dovuto eliminare: grano/avena/farro/kamut/ orzo, mangio il riso, ma mai integrale, perchè comunque risulto allergica (anche se con maggiore tolleranza) anche al riso. Inoltre ho dovuto abolire: ceci, lenticchie, piselli, fagioli, lupini, ananas e semi di girasole, mentre noci, arachidi e nocciole le avevo già eliminate da moltissimi anni. Per fortuna tollero bene il mais, pur essendo esso stesso una graminacea, per cui mais, tapioca e grano saraceno costituiscono tutt’ora la base dei miei carboidrati. Una volta a settimana mi permetto il riso.

Non è facile, non lo è stato e non lo è ancora, ma mi sto abiutando. La difficoltà è spesso, come tu stessa hai sottolineato, che quando si è pluriallergici un cibo può andar bene per una cosa ma non per un’altra. Ad esempio molti prodotti per celiaci contengono lupino o farina di piselli ed entrambi per me sono out. Per cui ho dovuto imparare ad usare farine diverse, con risultati spesso deludenti e deprimenti.
Per quanto riguarda il nichel, per ora, ho una buona tolleranza, nel senso che ho solo fastidi se dovessi mettere orecchini di bigiotteria, mentre l’epidermide sana tollera bene il nichel. Dovrò fare altri controlli al riguardo.
Mi rimane anche da fare i test per la celiachia, ma ormai è un anno che non mangio glutine e non ho alcuna intenzione di riprendere a mangiare grano per poter fare i test. Per cui l’unico che ho in mente di fare è quello genetico per valutare una eventuale predisposizione.
Mi sono molto rivista nella tua storia, nelle paure e nelle ansie per gli attacchi di asma e la tristezza nel non sentirsi sempre capiti ed essere guardati come se fossimo “fissati”. Intanto io il mio problema l’ho scoperto da sola perchè i medici in quei 4 anni si erano sempre limitati a imbottirmi di medicine e disinfettanti per gola, orecchie sinusiti ecc.

In questo anno non mi sono mai ammalata: la gastrite e l’asma non esistono più, ho ripreso a bere caffè e a mangiare piccante e il mio stomaco non reagisce più con la gastrite. La nausea post pranzo non esiste più, niente più dermatite, ho perso 13 chili senza fare una dieta in realtà e non sono più gonfia come mi capitava invece prima: spesso ero gonfia in viso e alle mani. Niente più sinusiti e otiti, niente più asma. Insomma, sto davvero bene e questo mi incoraggia e mi spinge a non abbattermi, nonostante tutte le complicazioni.
Sono stata un po’ lunghetta mi sa :).

Maddalena

Grazie di cuore Maddalena per avere condiviso apertamente la tua storia che, come hai scritto tu, è molto simile alla mia. Vivere con le allergie è difficile, ma trovare qualcuno che ci è passato, è rassicurante perché nasce spontaneamente empatia e solidarietà. Un abbraccio fortissimo :).

Felice settimana a tutti 🙂