Oggi è un giorno di festa e Vivere con le allergie festeggia il 2 giugno a modo suo raccontandovi qualcosa per saperne di più.

Come posso farmi conoscere meglio?

Mi chiamo Simonetta, ho più di quaranta anni da un lustro e da quasi sempre vivo insieme con le allergie. Il mio sistema immunitario ballerino non mi ha tolto la voglia di lavorare (sono una bibliotecaria), di avere un compagno da più di quindici anni e di avere tre figli (anche se tutte le mie allergie remavano contro la mia voglia di essere mamma).

Perché ho iniziato ad aggiornare il blog?

Da quando la mia attuale allergologa ha cominciato a seguirmi, la prima cosa che mi ha consigliato è stata di tenere un diario della mie allergie, vale a dire un quadernino dove appuntare tutto quello che mangiavo – per quanto riguardava le allergie alimentari – e i comportamenti non abituali che inserivo nelle mie giornate – per monitorare le altre mie allergie. Nel 2013 ho deciso di farlo in questo blog nella speranza di raccontare anche ad altri la mia esperienza, non per essere un esempio o per dare consigli (per quello ripeto sempre che ci sono gli specialisti), ma per far sentire meno sole altre persone come me (e dai contatti in pvt che ricevo purtroppo siamo in parecchi). Quando nel 2000 mi sono state diagnosticate tutte le mie allergie non è stato facile conviverci, né trovare persone con cui parlare che avessero una situazione simile alla mia (e che non mi guardassero come un pazza o come una malata da compatire). Il medico non è un amico con cui fare chiacchiere o da poter chiamare tutti i giorni. Da sola ce l’ho fatta, ma dopo tanti anni ancora faccio qualche cavolata. Lo scorso anno ho monitorato in Vivere con le allergie il mio tentativo di re-inserire alcuni alimenti nella mia dieta asfittica. Quest’anno ho dovuto fare dietro front e ammettere – per il momento – la sconfitta.

Qual è il mio post preferito?

Posso sembrare presuntuosa, ma tutto il blog è il mio preferito, perché qui c’è la parte più sensibile ed esposta di me e anche quella che in barba alle giornate no (tipo adesso che la primavera imperversa e per un’allergica alle graminacee è un vero macello per naso e occhi) riesce a trovare delle strategie per andar avanti con il sorriso.

Siccome sono anche una persona ligia al dovere e, come tale non voglio aggirare la domanda, propongo il post dal titolo Alfabeto delle mie non-allergie.

Una parola per descrivere il mio blog?

Me ne servono almeno quattro: “Vivere con le allergie” riassume abbastanza bene questo spazio virtuale.

Se fossi un piatto, che piatto sarei?

La risposta divertente che mi viene in mente su due piedi è un piatto vuoto. Cito il protagonista di un film memorabile Harry ti presento Sally: “Ce ne stavamo seduti a chiacchierare in un ristorante etiope scelto da lei. E io facevo qualche battuta tipo: “Ehi! Non sapevo che si mangiasse in Etiopia, sarà una cosa rapida: ordino due piatti vuoti e via!” E’ esattamente il mio caso :).

Purtroppo la mia dieta mi permette di assaporare pochissimi ingredienti: visto che arriva la bella stagione potrei essere un piatto a base di mozzarella di bufala fresca con prosciutto di Parma tagliato sottilissimo, con l’aggiunta di un filo di olio extravergine d’olivo e una spruzzata di pepe nero.

Buon 2 giugno (con le allergie).