L’altro giorno sono andata a fare la spesa settimanale e mentre ero in coda alla cassa è passata una ragazza con il viso sfigurato da quella che, a occhio e croce, era una brutta reazione allergica. Mio marito che dopo tanti anni di convivenza insieme a me riconosce i sintomi di una crisi in piena regola mi ha fatto cenno. Dopo averlo sgridato (quasi come si fa con i bambini) perché non si osserva così una persona che – e lo so purtroppo per esperienza – avrà provato un grande imbarazzo ad uscire di casa così, ho fatto un’unica ipotesi. Quella non poteva che essere il post-seduta da un’estetista.

Non è la prima volta che parlo di cure estetiche nel mio giardino d’inverno. Chi mi segue da tempo sa anche che ho dovuto rinunciare a “trucco e parrucco” a causa della mia pelle ipersensibile. Del make up ho fatto a meno praticamente dalla prima diagnosi di reattività al nichel, mentre dalla tintura mi sono separata dopo una brutta reazione allergica qualche anno fa.

Non ho mai parlato della mia esperienza con l’estetista. Parecchi anni fa mi sono regalata un ciclo di massaggi per drenare quei fetentissimi cuscinetti che abbraccia(va)no il mio fondo schiena. All’inizio non mi ero posta il problema che per il massaggio sarebbe stato usato un olio (che stupida, vero?), anche se come un disco rotto quando devo mettere a contatto della mia pelle qualsiasi prodotto faccio notare la mia reattività. Vuoi la leggerezza, vuoi un pizzico di fortuna, ma dopo qualche seduta non era successo niente e quindi ho continuato a farmi coccolare. Dopo qualche settimana però la pelle idratata dall’olio “anallergico” cominciava a darmi qualche segnale che tanto anallergico quel prodotto non fosse (almeno per me).

Adoravo la mia estetista. Mi faceva sentire bene, ma l’unica soluzione per poter continuare era che mi portassi il “mio” olio da casa. Visti i prezzi sia delle sedute che dei prodotti Vea, la mia esperienza si è conclusa con la fine del primo ciclo di massaggi.

Arrivo al dunque. Spesso nemmeno un medico (non dico l’allergolo) è assolutamente certo che una certa cosa (farmaco, alimento, ecc.) non sia causa di una reazione allergica. Mi chiedo che tipo di formazione debba avere un’estetista per avere a che fare con noi delicatissime allergiche. In fondo, mi direte voi, un viso arrossato o delle gambe pruriginose non sono così gravi, ma…

Non me ne vogliano le amiche estetiste, ma quando sento che è sufficiente una scuola professionale di qualche anno, mi rendo conto che chi come me soffre di allergie non prende alla leggera una seduta estetica.

Cosa ne pensate? Vi è mai accaduto niente? Avete rinunciato all’estetista? Ci affidiamo solo alla fortuna o serve qualcosa di più?

2 COMMENTS

  1. Io mi affido solo a un’estetista: usa una cera ipoallergenica e mi faccio mettere il mio olio nichel-tester quando ha finito. Comunque la mia pelle non la prende tanto bene, quindi la faccio tre volte l’anno e non una al mese. Per fortuna sono un caso davvero poco disperato!
    Anche per i massaggi mi affido al mio olio, e alla stessa estetista che è una massaggiatrice fantastica: mi ha spesso aiutato anche coi problemi digestivi e mi ha spiegato alcune semplici tecniche di massaggio per alleviare lo stomaco quando mangio qualcosa che non va.
    Per quanto riguarda smalto e pulizie viso, ho imparato che il fai da te mi dà più soddisfazione, fosse anche perché mi rilasso davvero e non sto lì a chiedermi se il prodotto mi darà fastidio o no!
    PS: Non mi sono scordata di te eh! Ti rispondo presto!

Comments are closed.