Il riso in caso di allergia al nichel è un alimento consentito. Non lo è stato per me negli ultimi sedici anni, forse a causa della mia allergia alle graminacee che mi ha impedito di farne buon uso a tavola (il mio medico suppone che fosse un tipico caso di allergia crociata). Come vi raccontavo qualche settimana fa, finalmente posso provare ad assaggiare il riso, visto che dall’ultimo controllo non sono più risultata positiva.

Sembro sicuramente una pazza – me l’hanno fatto notare anche in privato, quindi non siate imbarazzati dal pensarlo anche voi – ma dopo tanto tempo di astensione non ho avuto il coraggio di farne una scorpacciata. Sarà che la cosa che mi è mancata di più in questi anni è la frutta, ma la prima vera quasi-indigestione che ho sperimentato subito dopo il check up, dopo aver avuto il via libera dalla mia allergologa, sono state le arance (ammesse per l’allergia al nichel). Prima che l’allergologa mi dicesse che non potevo più mangiarle, ne andavo ghiottissima. In inverno – oltre al plaid di lana, visto che sono particolarmente freddolosa – la mia bella scorta di arance da sbocconcellare davanti alla tv non mancava mai. La mia positività alle arance in sede di Prick test per gli alimenti non mi aveva fermato in un primo momento dall’assaggiarle comunque. L’effetto è stato il solito: labbra, contorno occhi e quella strana sensazione al viso di gonfiore diffuso.

Quando la dottoressa mi ha dato il via libero ad arance e riso, io non ho avuto dubbi e ho scelto le prime. Manco a dirlo non mi sono accontentata di qualche spicchio… Potete immaginare cosa sia successo il giorno dopo. Esatto! Occhi e bocca non stavano per niente bene.

A quel punto, dopo qualche giorno per “digerire” la delusione, mi sono fatta coraggio e con una certa ritrosia ho chiesto ai bambini se avessero voglia di mangiare il riso insieme a me per la prima volta e il loro entusiasmo mi ha contagiato. Ho pranzato con riso bollito, condito con olio extravergine d’oliva e parmigiano reggiano grattato. Ora, anche qui, lo so cosa state pensando (l’avrei fatto anch’io se non ne fossi la diretta interessata): sì, sembra proprio il pranzo di uno che appena avuto una crisi di vomito e dissenteria a cui non si possa dare altro da mangiare ;).

Per me, il cui palato è diventato particolarmente sensibile ai sapori, il riso è sembrato buonissimo (forse troppo salato, anche se i bambini mi hanno detto che era normale), speciale, gustoso, appetitoso, squisito.

Però…

Il giorno dopo viso, bocca e occhi non era lo splendore che avrei voluto vedere allo specchio.

Il riso in caso di allergia al nichel è un alimento consentito, come dicevo all’inizio. Lo deve diventare anche per me. Ci riprovo. Ci voglio riprovare! E deve andare bene! Vero :)? Vero :)? Ditemi di sì…

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2 COMMENTS

  1. Ti auguro di farcela! Il riso sarebbe un bel passo avanti. Anche secondo me ti conviene iniziare piano piano e vedere come va…
    PS: non so se ricordo bene ma tu qualche legume, tipo i ceci, puoi mangiarlo no? Perché stanno uscendo tante paste di farina 100% legumi (o piselli o ceci o fagioli) e chissà che qualcuna non vada bene anche a te! 🙂

    • Come allergica al nichel i legumi sono out, anche se pare che i ceci potrei tollerarli (così mi ha detto la mia allergologa con l’ultimo check up). Li ho mangiati una volta, ma non ho riprovato l’esperienza. Anche in quel caso non sono stata benissimo subito dopo e quindi, di nuovo, prevale il timore. Ho mezzo pacco di ceci che mi aspetta, comunque ;)!
      Il riso deve rientrare nella mia dieta: è una questione di principio ora. Un passo alla volta, un piccolo passo alla volta.
      Baci baci!

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