Una volta la fine dell’estate, con i suoi colori settembrini, mi piaceva da morire.

Coincide(va) con un periodo a bassa intensità allergica (prevalentemente pollini).
Adoro ancora questo periodo dell’anno, ma il mio fisico mi comunica altro.
Tanto per cominciare sabato sera ho avuto una lieve (?) reazione allergica.
Non ho fatto nulla di insolito, ma quando sono andata a dormire ho cominciato a sentire la gola che pizzicava (chi è allergico sa di cosa sto parlando) e il palato perdere sensibilità.
Nel mio caso quando compaiono questi sintomi, scatta la paura. Senza scampo.
Accelera il battito cardiaco e – addio sonno, a parte – poi arriva il panico. Quello vero.
Lo so, me lo dico da sola che sono anni che sto bene, che ho fatto passi da gigante, che ho tutto l’occorrente per le emergenze, ma che cosa ci devo fare?
Ho ancora paura.
Avrei potuto aspettare e invece sono ricorsa subito al cortisone.
E’ facile dire prova ad aspettare, ma io non ho aspettato. Non ne ho avuto il coraggio.
Le ipotesi sono come sempre sono duplici: accumulo nell’organismo di nichel (perché, che lo si voglia o no, c’è ovunque), visto che durante l’estate ho aggiunto qualche alimento nuovo alla mia dieta oppure aver messo in bocca le mani sporche di qualche componente chimico con il quale non vado d’accordo (me ne viene in mente solo uno, visto che avevo appena messo le piastrine del Vape contro le zanzare e non mi sono lavata le mani).
Comunque, tutto è bene quel che finisce bene, a parte il mal di testa spropositato che mi è venuto il giorno dopo e che di solito arriva in seguito ad un attacco di allergia.